Storia

Il territorio

Il Comune di Bonate Sopra conta quasi 9.200 abitanti; confina a nord con i Comuni di Mapello e Presezzo, a est con Curno e Treviolo, a sud con Bonate Sotto e a ovest con Terno e Chignolo d’Isola.

Si estende su una superficie di 594 ettari e la sua altitudine varia dai 193 ai 239 metri s.l.m.

Il paesaggio è caratterizzato da un’ampia zona a morfologia pianeggiante formatasi durante l’ultima glaciazione wurmiana, ad opera delle acque di fusione delle lingue glaciali che deponevano abbondanti quantità di materiale sulle zone circostanti. La totalità del territorio comunale appartiene al bacino idrografico del fiume Brembo, il cui alveo però non rientra più nei confini del paese dal 1855 (in seguito a una variazione del suo percorso).

Sul territorio scorrono i torrenti Lesina e Dordo. Il primo, a est dell’abitato, ha un alveo mediamente inciso; il secondo scorre a ovest e il suo alveo è poco inciso e meandriforme.

L’area risulta appartenere alla zona fitoclimatica del Castanetum; qui il castagno ha avuto la massima diffusione ad opera dell’uomo, a scapito delle formazioni forestali originarie: querce, aceri, frassini, carpini, olmi e noccioli.


Il toponimo

Il toponimo Bonate (originariamente senza la distinzione tra “sopra” e “sotto”) presenta il suffisso – at (presente in diversi toponimi locali) che, secondo alcuni, è riconducibile alle tribù di Galli Cenomani stanziati un tempo in quest’area. 

Altre ipotesi vorrebbero far derivare il toponimo dall’aggettivo bonus che indicherebbe l’ottima qualità della terra da coltivare; oppure dal nome Bonus (identificativo dell’abitante del territorio) con l’aggiunta del suffisso – at(e). Il toponimo viene citato per la prima volta in epoca longobarda: in una donazione del 745 Rotoperto dona alla chiesa di Santo Stefano in Vimercate un appezzamento della sua vigna, stanziata nei pressi del fundo di Bonate. Solo un secolo più tardi compare la specificazione Superiore: in alcuni documenti dell’856 e dell’867 si cita Anscauso de Bonnate Superiore e, in una permuta dell’aprile 896, compare invece Albeno de Bonate Superiore.

La forma Bonate Sopra sostituì a fine 1800 la più forbita Bonate Superiore, forse a causa del prevalere della forma dialettale Bonat Sura più comunemente usata.


Luoghi d'interesse

Nel paese ricopre grande importanza la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, di cui si hanno notizie già nel IX secolo. Più volte soggetta a lavori di restauro e di ampliamento, è stata interessata da un recente rifacimento di notevole portata. La pala centrale è opera del veronese Gian Bettino Cignaroli e rappresenta l’Assunta; sono invece attribuite al fratello Gian Domenico gli oli su tela con la rappresentazione dell’Adorazione dei Magi, la Deposizione di Gesù, la Pentecoste e il Transito di Maria; particolare interesse merita la raffigurazione biblica della disputa tra Gesù e i dottori (il dipinto è stato attribuito anche a Giovanni Raggi). E’ invece considerato tra i dipinti più rilevanti di Francesco Cappella la Liberazione di S. Pietro, al quale si accompagna il Battesimo di Gesù, opera nella quale emerge il respiro tutto europeo dell’autore.

Lungo le vie del centro storico  è possibile ammirare edifici con murature in ciottoli di fiume a spina pesce e rinforzi in blocchi di arenaria.

Sono presenti ancora numerosi cortili la cui struttura ricorda quella originaria per la custodia degli stami o degli attrezzi agricoli o del torchio dell’uva; l’aia per la battitura del grano e ampi spazi per la lavorazione e la conservazione del vino.

Di particolare interesse storico: casaforte Prezzati Sec XIV (con feritoie e portale in pietra di Mapello), palazzo Maggioni Sec. XVII (ex convento barocco), casa Proserpi Sec. XVIII, villa Gambetto, palazzo Piazzoni (ora sede del Comune).


Le frazioni

Ghiaie, a est del capoluogo, è la frazione sorta sulle rive del fiume Brembo e raggruppa circa 1.800 abitanti. 

Nel paese sono presenti due chiese: quella minore, del'600, è dedicata alla Madonna di Lourdes; l'altra, detta maggiore, è dedicata alla Sacra Famiglia ed è stata eretta verso la fine dell'800. Di notevole importanza è la Cappelletta “Regina della Famiglia” costruita in ricordo delle Apparizioni Mariane avvenute nel maggio 1944 in località “Torchio”. Il luogo è visitato ogni anno da numerosi fedeli, soprattutto nella giornata del 13 maggio (data della prima apparizione).

Cabanetti, frazione a nord del capoluogo, raggruppa circa 180 residenti.

Nella chiesina di Santa Maria Annunziata è stata ritrovata l’opera “Madonna in trono con Bambino e Santi”, attribuita a Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio.


Ultimo aggiornamento

11/07/2024, 16:38

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